Dubbi sull’efficacia del vaccino, teorie del complotto e sfiducia nelle istituzioni sono le narrazioni negative che mettono al rischio l’immunità di comunità contro il morbillo. Un quadro preoccupante quello registrato dal report RISP di maggio che si concentra sui dati relativi alle conversazioni online riguardanti vaccino e morbillo. Nel presente report si analizzano specificamente i contenuti relativi ad aprile e maggio 2024 (nel report di marzo 2024 avevamo analizzato i contenuti pubblicati tra gennaio e marzo 2024).
La conversazione specifica sul morbillo ha visto un aumento durante il mese di aprile, per poi subire un intenso calo durante il mese di maggio. Mentre l’aumento dei contenuti di aprile riflette l’aumento dell’epidemia che proprio in aprile ha raggiunto il picco, a maggio il «crollo» dei contenuti è corrisposto a una riduzione solo modesta dei casi, che sono tornati ai livelli registrati nel mese di marzo, quando la conversazione online e la produzione di news erano ancora intense. Parallelamente abbiamo osservato un calo anche delle metriche relative all’engagement.
Per quanto riguarda la posizione dei contenuti intercettati su X e Facebook relativi al vaccino antimorbillo, la stance e le narrative rimangono simili a quanto registrato nei primi mesi dell’anno, con una proporzione di narrative negative intorno al 40%.
Tra le narrative neutre e positive, dominano le notizie relative all’aumento dei casi di morbillo sia in Italia sia in Europa, con la maggior parte dei casi in pazienti non vaccinati tra i 19 e i 25 anni di età.
La distribuzione dei tipi di narrative negative ricalca (parzialmente) quanto rilevato tra gennaio e marzo, con la sfiducia nelle autorità sanitarie al primo posto, seguita da teorie del complotto. Come terzo tipo di narrativa negativa in termini di frequenza si rilevano preoccupazioni sull’efficacia, mentre nel primo trimestre 2024 era la sicurezza del vaccino antimorbillo ad essere più rappresentata (il vaccino veniva spesso definito “forte” con riferimento agli effetti collaterali, narrativa meno presente tra aprile e maggio). Una narrativa molto diffusa in questi mesi infatti ipotizza che l’effettiva circolazione di una malattia per la quale esiste obbligo vaccinale, e per la quale dunque, presumibilmente, molti bambini sono vaccinati, indichi che il vaccino non funziona. Sempre relativamente all’obbligo, molti contenuti su X ventilano l’ipotesi che la legge Lorenzin sia stata basata su numeri gonfiati. Infine, continua a circolare la narrativa secondo la quale il morbillo è una malattia lieve e pertanto non meritevole di una profilassi vaccinale.