Diffuse narrative negative contro il vaccino anti-Dengue sono state rilevate sui principali social network nei periodi tra gennaio e aprile 2024. Il monitoraggio messo a punto da RISP ha evidenziato un’ampia diffusione di disinformazione, soprattutto su X, mentre su Facebook il sistema ha intercettato un numero più contenuto di post con alta visibilità, tutti per lo più con contenuto divulgativo. Diversamente da quanto emerso nel monitoraggi precedenti (influenza, covid e morbillo), i tipi di contenuti prevalenti nel caso del vaccino anti-Dengue sono riferibili a diverse teorie complottiste, in ragione, probabilmente, del fatto che il vaccino anti-Dengue è percepito come una novità, ancora non integrata nella pratica clinica corrente.
Il volume della conversazione generale sul tema vaccini nel mese di aprile è cresciuta rispetto al mese precedente (+ 21,18%). Il report di aprile è tuttavia dedicato al vaccino anti-Dengue. Nei mesi di gennaio e febbraio 2024 le pubblicazioni di contenuti social riguardanti questo vaccino hanno visto un intenso incremento rispetto al mese di dicembre 2023 (+ 534,5%), in ragione del diffondersi della malattia in Sud America e del rilancio di questo tema da parte dei media anche in Italia. In particolare, tra il 14 e il 18 febbraio si registra un picco di contenuti sul tema, con un elevato livello di engagement da parte degli utenti, probabilmente dovuto alla notizia, rilanciata da diverse testate, dell’aumento di controlli negli aeroporti italiani a causa dell’allarme Dengue. Tra marzo e aprile si è osservato un ulteriore aumento dei volumi relativi al vaccino anti-Dengue (+15,39%), sebbene meno intenso rispetto ai primi mesi dell’anno. La maggior parte dei contenuti neutri intercettati sono incentrati su notizie relative alla malattia e non al vaccino.
Tra le teorie maggiormente presenti, una ipotizza che la Dengue sia diffusa volontariamente dai governi tramite zanzare geneticamente modificate. Esistono effettivamente due progetti della Bill & Melinda Gates Foundation che riguardano il contrasto alle zanzare come vettori di importanti patologie per l’uomo. Il primo prevede la diffusione di zanzare geneticamente modificate incapaci di diffondere la malaria; il secondo ha come obiettivo quello di inserire in natura delle zanzare infettate con Wolbachia, un batterio che impedisce la replicazione di virus come Dengue nel vettore, e che di fatto non rende possibile la trasmissione del virus.
Un’altra teoria complottista ipotizza che l’allarme Dengue venga utilizzato dai governi per convincere i cittadini a vaccinarsi, ora che l’allarme covid sembra essere rientrato. Infine, si fa spesso riferimento a notizie relative a decessi registrati in bambini filippini durante la sperimentazione del vaccino Dengvaxia. La notizia, che risale al 2016, è stata strumentalizzata ed utilizzata per diffondere una narrativa negativa che metteva in discussione il profilo di sicurezza del vaccino.
D’altro canto, la produzione di contenuti sul vaccino anti-Dengue è stata molto scarsa su Instagram e TikTok, dove i pochi contenuti intercettati ci suggeriscono una scarsa chiarezza sull’attuale situazione epidemiologica italiana, per la quale i casi di Dengue sono quasi esclusivamente di importazione. In particolare sembra esserci un certo allarme da parte degli utenti che vivono in zone con un’elevata presenza di zanzare, sebbene queste costituiscano un problema per la diffusione della Dengue solo nelle aree in cui la malattia è endemica.